Stefano siete ancora la squadra da battere ma come vedi il Brescia, vostro unico competitor?
Senza dubbio siamo la squadra da battere, siamo i campioni in carica, perché vinciamo da 13 anni e anche in questa stagione ci siamo rinforzati. Non vi è dubbio però che il Brescia, mai come in questo campionato, sia in grado di vincere lo scudetto. I nostri rivali infatti hanno preso due top player, Figlioli e Gallo, che portano grande esperienza al gruppo allenato da Bovo. Figlioli va ad aggiungere qualità al reparto offensivo, ossia il tiro dal perimetro, in cui forse nelle passate stagioni il Brescia aveva qualche difficoltà, mentre Gallo porta sostanza e aiuta Nora sul lato mancino. Dunque Trebbo, è un Brescia fortissimo ma noi non siamo da meno. Sono convinto che vincerà chi arriverà in fondo a questo campionato con più energie fisiche e mentali. La mia squadra si farà trovare pronta.
Mentre la Nazionale attira tantissimo, il movimento a livello di club è in difficoltà. Come si può portare la gente a seguire il nostro sport?
A mio modo di vedere la pallanuoto sia a livello di nazionale che di club si deve muovere creando degli eventi. Coinvolgere grandi TV per attirare sponsor di livello, che si muovono solo in presenza di kermesse. Questa è la strada giusta per risollevare il nostro movimento e avvicinare il pubblico alle piscine. La Nazionale ne è un esempio, ma anche il mio club in tal senso non è da meno. Non vedo altre alternative. Mi ripeto Trebbo ma se vogliamo rilanciarci è necessario creare dei mini eventi, magari preparandoli nel tempo, facendo pubblicità. Vendere un prodotto appetibile che piaccia alla gente e ci permetta di rivederne tanta nelle piscine durante la stagione regolare non solo per le Finals.
Stefano quest’anno sarai la chioccia di Bijač, accettando il ruolo di secondo oppure sei certo d’essere il portiere titolare della corazzata biancoceleste?
Allora, l’ho detto a tanti giornalisti e lo ripeto pure a te, non esiste nessuna forma di competizione, se non una sana alternanza che ci sarà in questo campionato. Bijač non ha bisogno di nessuna chioccia perché è un portiere fatto e finito. Il mio apporto sarà quello che deciderà mister Rudic. Se Ratko deciderà di farmi giocare tutte le partite, io sarò a disposizione. Se invece opterà per tenermi in panchina, non sarà affatto un problema. La società ha preso il portiere che tutti volevano, nel momento migliore della sua carriera. Con due portieri di quarantanni in squadra (io e Volarevic) sarebbe stato folle non acquistare un portiere come Marko. Il mio ruolo sarà dettato da quello che deciderà l’allenatore, da quello che decideranno gli eventi. L’importante da parte mia è che abbia la coscienza apposto nell’allenarmi ogni giorno, ogni anno, sempre meglio per farmi trovare pronto in qualunque momento io venga chiamato in causa.
Grande signore Stefano, sempre in ogni occasione