Intervista a Marco Paganuzzi

Marco cosa pensi di questo campionato di A1?
Caro Trebbo penso che, a parte Recco e Brescia, quest’anno il campionato stia mostrando un certo numero di partite più combattute, un equilibrio nei risultati che mancava da qualche tempo. In compenso, non capisco l’utilità delle final four per decretare la seconda retrocessione. Penso che questo regolamento sarà controproducente e farà registrare un drastico calo degli spettatori, ricordiamo che gli spareggi salvezza si giocheranno al mattino dunque gli impianti saranno deserti. Avrei piuttosto capito il reinserimento dei play out che avrebbero prodotto più pathos, gremito le piscine e portato di conseguenza anche ad una maggiore visibilità con le dirette tv.
Al giro di boa, avresti mai pensato di essere primo in classifica?
Non immaginavo assolutamente di trovarmi in questa posizione in classifica al termine del girone di andata. Abbiamo esordito perdendo in casa dalla Wasken Boys, poi abbiamo vinto soffrendo per 3 a 2 a Bergamo, da lì in poi, abbiamo inanellato nove vittorie consecutive, figlie del duro lavoro e dell’impegno dei miei atleti. Una squadra rinnovata e giovane che aveva bisogno di conoscersi e trovare i giusti meccanismi. Lavoriamo per eliminare i difetti: prendiamo ancora troppi goal dal centro e in situazioni di uomini pari ma sono fiducioso perché i miei ragazzi sono encomiabili. Certamente non possiamo allentare la tensione perché le nostre dirette inseguitrici Lavagna e Camogli, sono due ottime squadre e non ci regaleranno niente nel proseguo del campionato. Siamo però consapevoli dei nostri mezzi e vogliamo mantenere il primo posto.
Gli esoneri di Cavallini prima, De Crescenzo dopo e ora di Federici che segnale danno al nostro sport?
Il dispiacere a livello umano è grande perché sono tutti ottimi tecnici o ex giocatori con cui ho condiviso qualcosa. Purtroppo Trebbo, la pallanuoto si sta troppo uniformando al mondo del calcio. Si cerca il capro espiatorio nella figura del tecnico quando si sono fatti errori di programmazione palesi. Ciò che intendo dire è che bisogna analizzare a 360 gradi l’intera organizzazione societaria prima di compiere questi passi. Scegliere la strada più semplice non è mai l’alternativa migliore. 
Grazie Marco, un abbraccio e buon lavoro.
Un abbraccio a te Trebbo.