Riforme vetuste

Assegnato lo scudetto, società e  vertici della Fin si sono riuniti partorendo l’ennesimo obbrobrio. Fonti ufficiose riferiscono che un congruo numero di società, l’80% circa, sia favorevole anche per la prossima stagione, alla formula della final ten. Inoltre, pare che si voglia bloccare le retrocessioni per il secondo anno consecutivo, allargando così il campionato da 14 a 16 squadre.
Posso capire che un concentramento unico, organizzato e pagato dalla Pro Recco, possa fare gola a molti presidenti ma, a mio modesto parere, sarebbe fondamentale tastare il polso di tecnici e giocatori. E’ evidente che non esista comunicazione tra chi dirige il carrozzone pallanuoto e coloro che la praticano. Imporre delle scelte senza tener conto delle opinioni degli atleti è da regime totalitario. Mi piacerebbe che ci fosse più chiarezze sulla direzione che il nostro sport vuole seguire, una chiarezza tanto più necessaria quanto più forti sono le voci relative al blocco delle retrocessioni. Sembriamo invece essere di fronte all’ennesima farsa, sarei curioso di sapere, per esempio, l’opinione in merito dei giocatori dell’Ortigia che hanno disputato lo spareggio salvezza contro la Florentia. Riammettere in A1 quest’ultima e il Sori, a meno di clamorose rinunce, che senso avrebbe? Che senso ha avuto la final four??Da più parti in questi giorni piovono critiche, secondo le quali allargare ulteriormente la serie A1 a 16 squadre, suddividendo il torneo in 2 gironi da 8, non farebbe altro che abbassare il tasso tecnico del nostro gioco. Queste sono osservazioni giuste che non lasciano spazio ad obiezioni. Un torneo di élite esige per definizione un numero esiguo di squadre. 12 ad esempio, dove le prime 8 accedono ai play off, la nona e la decima classificata si salvano e le ultime 2 squadre retrocedono.Si parla tanto di innovazioni ma i cambiamenti paventati, se venissero applicati, porterebbero solo ulteriore confusione. Mi auguro si faccia un passo indietro per cercare soluzioni serie e condivise, magari in maniera più trasparente e non a porte chiuse.Trebbo